08-08-2012 - Eventi
Es.Ser.Ci per l'Emilia a San Michele all'Adige
di Deysi Astudillo

Nelle settimane immediatamente successive alla tragedia avvenuta alla fine della primavera scorsa in Emilia Romagna, i media ci hanno tempestato di notizie e di immagini di case crollate, di edifici ridotti a un cumulo di macerie, di famiglie accampate. Gruppi massicci di persone si sono mosse per accorrere in aiuto dei terremotati, portando beni di prima necessità e la volontà di fare qualcosa di concreto. Tuttavia, ora che sono trascorsi più di due mesi dalla disgrazia, non se ne parla quasi più e ci si dimentica che, passato l’allarme rosso, restano comunque le case da ricostruire e la vita da ricominciare.
I ragazzi in Servizio Civile della provincia di Trento non l’hanno dimenticato e hanno voluto far sentire il loro sostegno alle famiglie colpite dal sisma, invitando i bambini a trascorrere una piacevole giornata lontani dal pensiero del terremoto. Perciò, lunedì 6 agosto, un gruppo di 24 bambini del Centro estivo comunale di Mirandola è stato accolto dai giovani volontari presso il Museo degli usi e costumi della gente trentina di San Michele all’adige.
L’iniziativa è stata un esempio di collaborazione e di spirito solidale. Diversi enti e associazioni, infatti, hanno donato il loro contributo consentendoci di offrire una giornata carica di giochi, un ricco pranzo e la merenda per i nostri ospiti. Inoltre, l’intero viaggio è stato realizzato grazie alla solidarietà dei cittadini che hanno fornito il loro sostegno attraverso una raccolta fondi organizzata e promossa dai ragazzi.
Un piccolo gesto che, sebbene non possa porre rimedio alla situazione, ha offerto ai bambini un attimo di tregua e alle famiglie il conforto di sapere di non essere state dimenticate e che sono ancora nei nostri pensieri.
La mia casa è ancora tutta intera, ma sono stato fortunato. Della mia classe 11 bambini se ne andranno via perché non hanno più la casa - ci racconta Giacomo, di 10 anni, che a settembre andrà in quinta elementare. O forse a ottobre. O forse... Dopo il terremoto della primavera scorsa, infatti, le scuole di Mirandola, in provincia di Modena, sono diventate inagibili, fatta eccezione per le scuole medie. Impossibile dire con esattezza quando potranno essere nuovamente utilizzate. Ma almeno per adesso, grazie al Centro estivo comunale, i bambini hanno trovato una sistemazione durante il giorno, hanno un luogo dove trascorrere le loro giornate in un ambiente sereno.
Ci sentiamo come alieni, perché ci ritroviamo a vivere in una realtà surreale mentre, solo pochi chilometri più in là, la vita procede come sempre - spiega Laura, coordinatrice del centro estivo.
Si può riscotruire una casa, ma è difficile riuscire a ristabilire la normalità soprattutto a livello psicologico. Tornare a camminare sotto i cornicioni o vicino alle chiese è, ancora adesso, un pensiero che genera inquietudine perché, pur facendo parte della quotidianità, questi luoghi sono diventati fonte di pericolo. La casa di una delle educatrici del centro è crollata e, non avendo fatto in tempo a mettere in salvo nient’altro che se stessa, ora si ritrova nella difficile situazione di dover vivere alla giornata e di dover accettare qualsiasi aiuto le capiti a disposizione: dalla sistemazione per la notte alle scarpe prese in prestito da un amico.
Troppo difficile figurarsi, anche solo per un momento, che possa capitare proprio a noi. Pur essendo solidale alle famiglie dell’Abbruzzo, non avrei mai potuto pensare di vivere quello che hanno vissuto loro. Era pensiero troppo remoto e improbabile. Per voi sarebbe impossibile capire come ci si senta, fortunamente, perché capire significa esserci passati - aggiunge Laura.
Questo incontro carico di attività, di divertimento e di voglia di stare insieme si è dimostrato un’esperienza molto significativa per questi bambini che sembrano vivere la situazione con più serenità degli adulti che li circondano, dalle cui espressioni si percepisce la tensione a stento repressa, e ci ha aiutati ad aprire gli occhi sullo stato attuale delle cose.
Un incontro che ha dimostrato che, pur senza avere la possibilità di fare grandi cose, a volte la volontà di ES.SER.CI. e di far sentire il proprio sostegno sia davvero la cosa più importante.
Scritto da Ufficio Esserci | Articolo postato il 08-08-2012
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